I MERAVIGLIOSI DIALOGHI TRA FEDERICO FELLINI E LUCIO DALLA

Lettura Concerto per canto, piccola orchestra e voce recitante

25 Ottobre 1990, Rai Stereo Due, pomeriggio.
Va in onda il programma “Studio 2” nel quale, per qualche motivo, vengono lasciati parlare a ruota libera e senza interruzioni due grandi artisti italiani, Lucio Dalla e Federico Fellini.

Dopo circa 30 anni I meravigliosi dialoghi sulla musica di Fellini e Dalla diventano musica e racconto nella lettura concerto a cura di Davide Tura e Virgilio Ensemble.

Repertorio Musicale

Musica di Nino Rota:

  1. AMARCORD
  2. LA DOLCE VITA
  3. LA PASSERELLA DI 8 E MEZZO

Musica di Lucio Dalla:

  1. TU NON MI BASTI MAI
  2. CARUSO
  3. 4 MARZO 1943
  4. L’ANNO CHE VERRÀ

Musica di Davide Tura:

  1. THE NIGHT BEFORE CHRIST
  2. JOY
  3. ESTATE

Artisti

PIANO e DIREZIONE – Davide Tura
BATTERIA – Tommaso Taddei
BASSO/CONTRABBASSO – Milko Merloni
SAX – Alessandro Stefanelli
CLARINETTO – Andrea Greganti
VIOLINO 1 – Caroline Drouin
VIOLINO 2 – Elisa Evangelisti
VOCE – Rachele Romani
NARRAZIONE – Enrico Battarra

Musica 1. ESTATE di Tura

“La musica è una cosa misteriosa per me, ne rimango affascinato e impaurito.
Tant’è che sono diventate leggenda le mie reazioni nei ristoranti quando si
avvicina un musicista, è come se al posto della fisarmonica o la chitarra avesse
un mitra o un cannoncino.

La musica sin da ragazzino mi ha sprofondato in una dimensione di profonda malinconia, mi restituisce ad una condizione animalesca, quasi canina, mi metterei a ululare di malinconia. Me ne devo difendere, a meno che non lavoro. Il lavoro diventa per me un grande scafandro, una protezione da ogni cosa. Sennò la musica mi aggredisce. (…)

Forse è perché ti restituisce il peso, la miserabilità della tua situazione,
con questo ricatto continuo di alludere a qualche cosa di più perfetto e
armonioso, qualcosa dalla quale sembra che tu debba essere per sempre escluso
. (…) È per questo che nel mio ultimo film faccio dire ad un oboista: “la musica dovrebbe essere proibita per legge” SENTENZA

Musica 2. subito JOY di Tura

“Visto che siamo in vena di confidenze un po’ sgangherate, te lo dico: io ho
tentato di imparare a suonare il pianoforte.

Il primo insegnante era un vecchietto, però io avendo già 40-45 anni non mi riconoscevo più con la giusta disinvoltura e umiltà nel ruolo di scolaretto, quindi le sue insistenze di allargare le dita, etc.. [mi davano noia] e ho lasciato perdere.

Quindi ho pensato che se avessi avuto una maestra molto avvenente, avrebbe potuto spingermi ad una maggior attrazione e regolarità. La maestra c’era ed era avvenentissima, era di Ferrara, una bellissima signora.

Non abbiamo quasi suonato niente, quasi mai. Siamo andati a pranzo, a cena, qualche passeggiatina (ride)… Avevo già quasi 50 anni, ma anche la ferrarese. A me piacciono le tardone, a te no? (ride)”

Anche Dalla racconta
Io mi sono iscritto a psicologia per la prima volta in vita mia tre anni fa.

Solo che ho dovuto abbandonare dopo tre lezioni, perché mi addormentavo
regolarmente come una zucca
, visto che lavoravo sempre di notte. Quindi mi hanno cacciato via i frati dicendomi: sarai anche un bravo cristiano, ma non puoi venire all’università ad addormentarti!”

Musica 3. BRANO TU NON MI BASTI MAI
IRONICO DALLA L’ANNO CHE VERRA’ di Dalla

“Me ne sono sempre un pochino difeso, ci vorrebbe uno psicanalista di genio per cercare di individuare che cos’è che mi aggredisce in modo tale da
preferire di sfuggire la musica
. Mi porto appresso 4-5 motivi, che sono quelli che ho sentito da bambino. La marcetta dei gladiatori, (CITAZIONE AL PIANO) la Titina, Rumba.

Si vede che devono essere stati dei motivi traumatizzanti per me.

[Non so spiegarmelo], si ripropone sempre il solito mistero: perché una nota, seguita da una pausa, e poi da un’altra piccola nota, deve strangolarti di emozione? A che cos’è che allude? Di che cosa parlano? Perché la musica ha questa immediatezza, ti fa arrendere, ti consegna.”

Musica 4. BRANO THE NIGHTBEFORE di Tura

Io guardo a voi musicisti con una forma di ammirazione un po’ stupefatta, mi sembra siate come degli astronauti, dei palombari esposti a radiazioni pericolose. (…)

Forse io avrò conservato un aspetto adolescenziale più vulnerabile, ma a meno che la musica non serva in un mio film e possa controllarla, io la evito. Bussa a una porta che uno preferisce tenere chiusa, a una stanza segreta. Quindi guardo a voi musicisti come dei coraggiosissimi argonauti che riuscite andare là dove la gente rifiuta di andare.

Lunedì Cinema di Dalla

Caruso di Dalla

Brani di Davide Tura

Musica 5. DOLCE VITA di Rota

Io sono convinto che alla fine della vita, se ci fosse concesso di dire
qualche cosa
(…), se uno fosse completamente sincero, uno direbbe una canzonetta. (…) Me ne accorgo da questi quattro o cinque motivetti che continuo a portarmi appresso e che mi aggrediscono con la stessa
commozione, la stessa nostalgia, lo stesso rimpianto [di quando ero bambino]. La musica ti fa rimpiangere, ma cosa ti fa rimpiangere? Te lo domando e voglio una risposta filosofica, scientifica, consolatoria e molto lucida”

“Per quel che mi riguarda, ho un rapporto sgangherato col passato, quindi al massimo la musica mi fa rimpiangere quello che non è stato, quello che non ho vissuto… Per esempio, la mia nostalgia di non essere mai stato alto – lo so è una follia, ma viene ripresa da un qualcosa che c’è. La musica è il drizzare la gobba ai gobbi. Per me la musica è un’enorme ambigua e traditrice consolazione’.

Musica 6. AMARCORD di Rota

RACCONTO ANGELO CUSTODE (Pianoforte accordi Caruso)Allora io siccome
credo che tutti quanti primo o poi ce ne dobbiamo andare anch’io scusate
permettete ( gesto tocco delle palle scaramantico) tutte le sere lo faccio questo rito, è voluto e anche preteso ma mi è venuta una specie di paranoia perché penso “e se noi ce ne andassimo e il nostro destino fosse di tornare e se quando ce ne andiamo poi ritorniamo migliorati” allora se io questo mio presente fosse già un ritorno per cui io fossi molto meglio di quello che sono e in realtà mi conosco non sono per niente una cosa buona ma mettiamo che io fossi già migliorato ma se comunque non fosse ancora così, il prossimo ritorno mi
piacerebbe essere un angelo e non un serafino non un trono non un cherubino
ma un angelo custode normale, così starei insieme ai bambini insieme ai vecchi
praticamente insieme a voi… allora mi dico giochiamo come se io fossi a un
ritorno e se invece di essere quel cantantino che sono… fossi un angelo, e se io fossi un angelo davvero?

Musica 7. CARUSO di Dalla

“Io sono un contaminatore, sono un dilettante. Faccio la musica, e mi piace
immaginare che esca ad un semaforo da un’altra macchina, nel marciume della
vita quotidiana.

La penso e la decodifico in questi termini. Non so una nota di musica, eppure vengo attivato dal pensiero che la mia canzone in questo momento la stanno ascoltando a Crotone, che due ragazzi la ascoltano e fanno l’amore a Messina o in Alto Adige. Questo mi esalta e mi porta a produrre il meglio per loro. Quindi delle volte faccio anche delle nefandezze (ride)

Io sono un voyeur, io dentro sono quasi niente (…) Io divento qualcuno quando
vedo qualcuno. Se io fossi solo in una stanza sarei veramente peggio di un vaso, o di un mobile. Quindi quando penso alla gente mi attivo.

È un flusso, un’energia che mi viene immaginando quello che c’è fuori. Non sapendo suonare e non conoscendo la musica, mi rimane quello. Se mi immagino di cosa stanno discutendo in Argentina in questo momento, se immagino uno che si sta accendendo una sigaretta adesso, mi viene una tale paranoia che mi butto al piano, faccio un tango, e lo sogno il suo scalpiccio delle scarpe quando gira.”

Musica 8. 4 MARZO di Dalla

Tra musica e “confessioni sgangherate” sento di dover fare una candida ammissione:
“Dobbiamo riconoscere che siamo molto fortunati. Alla nostra età continiuamo a giocare, a fare quello che ci piace, praticamente a non far niente, aspettando qualcosa”

Musica 9. PASSERELLA DI 8 e MEZZO di Rota
BIS Musica 10. Lunedì Cinema di Dalla