BLIND DATE

Concerto al Buio per Pianoforte

Composizioni e Improvvisazioni Originali di Davide Tura
per Pianoforte Solo e Pianoforte Preparato

insieme a musiche di:

Ludwig Van Beethoven
Pink Floyd
Arvo Pärt
The Beatles
Joe Cocker

La musica per Pianoforte di Davide Tura suona così: musica eclettica, composizioni originali, arrangiamenti e distorsioni senza etichetta

Il progetto

ora che ho perso la vista ci vedo di più
da Nuovo Cinema Paradiso

La musica del futuro vive nel buio. Lì si trovano i suoni nuovi da portare alla luce e il musicista che non ha paura di compiere questo tuddo nel vuoto arriva er primo a segnare il progresso musicale: a dettare le regole.

Nelle tenebre troviamo suoni mai uditi prima. E il suono nuovo ci spaventa, perché si ha paura di ciò che non si conosce ancora.
I grandi musicisti, veri e propri esploratori dell’ignoto, hanno attinto nel buio le loro intuizioni. Grazie a loro, la musica che proviene dal buio diviene per noi materia familiare, consonante.

Ciò che nel presente suona alle nostre orecchie come dissonanza, a tempo debito suonerà come consonanza: non ci farà più paura. Abbiamo bisogno di tempo per abituarsi a suoni nuovi, così come i nostri occhi hanno bisogno di tempo per abituarsi al ritorno della luce.
Essere visto o ascoltato.

Per un musicista è stato, è e sarà sempre un dilemma enorme. “Andiamo a vedere un concerto” un modo di dire che invita a ragionare sul potere dell’immagine. Non è di uso comune dire “vado ad ascoltare un musicista”.

Il predominio dell’occhio, del vedere sul sentire, non è una cosa di poco conto nel vivere la musica. È così da sempre nella storia della musica occidentale, per questo il Blind Date va vissuto e ascoltato.

Viaggio a occhi chiusi, seduto al buio. Sono un viaggiatore immobile, che usa le tenebre per vedere altri mondi Non ho aerei o treni da aspettare. Parto quando voglio, a qualunque ora del giorno e della notte. Sono spinto da un’energia che è alternativa a tutto.

Viaggio a impatto zero, zero emissioni, nessun bagaglio, nessuna calamita-ricordo da attaccare al frigo al mio ritorno.
Mi muovo alla velocità dela luce.

Per viaggiare uso una macchina di un elegante nero lucido, larga circa un metro e mezzo e lunga quasi tre. Carrozzeria e motore sono frutto di tre secoli di esperimenti. Le sue linee esterne sono morbide, disegnate per affrontare al meglio il vento. Poggia su tre piccole ruote di ottone massiccio, capaci di affrontare ogni tipo di terreno.

La sua anima è fatta di diversi tipi di legno pregiato, metalli, rame e velluto.
A cofano aperto mostra il meglio di sé e gode del far sentire il suono del suo motore. La comando agendo con le mani su una tastiera di ottantotto tasti, trentasei neri e cinquantadue bianchi.

All’occorrenza muovo i piedi su tre pedali, a seconda del viaggio che sto affrontando.
Questa straordinaria macchina, la più perfetta per viaggiare, ha un nome: pianoforte.

Da Musica nel Buio di Cesare Picco

'ora che ho perso la vista ci vedo di più'