ARMONIA CHE TEMPERI E DISCERNI

Dante in musica

Il Progetto

sommamente si dilettò in suoni e in canti nella sua giovinezza e a ciascuno che a quei tempi era ottimo cantore o sonatore fu amico ed ebbe sua usanza ed assai cose da questo diletto tirato compose, le quali di piacevole e maestrevole nota a questi cotali facea rivestire”.

Questo riferisce Boccaccio nella sua “Vita di Dante” del poeta che amava la musica e i versi; e lo testimonia lo stesso Dante e lo stesso Poema così pervaso, sin dai primissimi versi, di suoni, armonie, canti e musica.

Il ricorso continuo della musica in Dante non è un aspetto accessorio, d’integrazione metaforico-descrittiva, bensì fattore determinante dell’atto creativo e dunque coefficiente di poesia.

L’interazione dunque tra parola recitata e musica appare evidente e necessaria per una rinnovata interpretazione del testo.

Una composizione musicale originale preparata ad hoc sui canti scelti da portare in scena. Infatti i brani musicali anticipano, accompagnano e concludono le letture dei canti.

La musica è ispirata alle liriche di Dante, conservando un’indipendenza musicale che la rende ricca di valori e significati.

Parole e musica accompagnate e punteggiate dalla vastissima e preziosa iconografia dantesca che sin dal 1300 i grandi maestri della pittura hanno dedicato alla commedia di Dante e che hanno contribuito significativamente a tramandare e divulgare attraverso le loro immagini l’opera dantesca, a tenere in vita monumentali ambienti, visionari affreschi e grandi personaggi, che a distanza di oltre sette secoli sono a pieno titolo parte della cultura occidentale e dell’immaginario collettivo.

Voce Recitante: Marco Moretti
Musiche originali: Davide Tura

ENSEMBLE MUSICALE
Pianoforte: Davide Tura
Percussioni: Antonio Bianchi
Violino Primo: Caterina Buldrini
Violino Secondo: Elisa Evangelisti
Viola: Aldo Maria Zangheri
Violoncello: Matilde Melucci

Testi e Significato

Inferno, canto V
II Cerchio: lussuriosi
Minosse, Paolo e Francesca

L’inferno come luogo di degradazione e di perenne sofferenza: Minosse, demoniaco e grottesco, che giudica le anime; la misera turba che lo circonda; la bufera implacabile che travolge i dannati, i “peccatori carnali“; la disperazione del presente destinato a durare al di là del tempo…
Il primo colloquio diretto di Dante è con una donna, Francesca da Rimini, una protagonista della “cronaca nera“ del Duecento, “esempio” dei peccatori di adulterio morti violentemente in conseguenza della loro infedeltà.
Una pietosa vicenda in cui Amore è mito e perdizione.

Purgatorio, canto V
Antipurgatorio, III gruppo: morti di morte violenta
Jacopo del Cassero, Bonconte da Montefeltro, Pia de’ Tolomei

Una nuova schiera di penitenti, vittime della violenza altrui, pentiti in punto di morte, più di altri desiderosi di essere riconosciuti e ricordati.

Del momento decisivo della fine parlano Jacopo del Cassero, ucciso proditoriamente per ragioni politiche, Bonconte da Montefeltro, morto nella battaglia di Campaldino, e Pia de’ Tolomei, trucidata dal marito per gelosia o per contrarre nuove nozze.

Un quadro espressivo dell’imbarbarimento del costume e dell’anarchia morale nella società del tempo, sfumato nel nostalgico rimpianto della vita troncata, cui si contrappongono la misericordia divina e l’anelito individuale al bene.

Paradiso, canto XXXIII
X Cielo: Empireo
San Bernardo da Chiaravalle, Vergine Maria

L’ultimo canto della Commedia si apre con L’ardente e affettuosa invocazione di San Bernardo alla Vergine Maria, una preghiera di intercessione per Dante, così che il poeta abbia la possibilità di alzare lo sguardo sino a Dio, senza perdere l’uso delle facoltà umane.

Un viaggio della mente, un itinerarium mentis ad Deum il cui fine è Dio, la Divinità trina e una. Il mistero dell’Incarnazione e un’improvvisa folgorazione che gli permette di comprendere la verità e di penetrare la luce divina: l’ineffabile che “non si può dire”, il tormento di esprimere l’inesprimibile.

Appena compreso il Vero e la visione scompare nell’armonia de “l’amor che move il sole e l’altre stelle”.